FRANZ
( di Ermanno Ronco )
"Franz" era un soldato della Wehrmacht di stanza a Casale Monferrato, agli ordini del maggiore Wilhelm Meyer, il
principale responsabile dell'eccidio di Villadeati.
Si unì ai partigiani della X Divisione Garibaldi "Italia" nella primavera del 1945.
Il suo comandante, Orlando Orlandi (Rinaldo Ronco), nelle proprie annotazioni (di molti anni posteriori a
quegli avvenimenti) pone la data del passaggio di Franz alla formazione partigiana della Valle Cerrina approssimativamente
agli inizi di aprile.
Sulla base del documento fotografico qui di seguito riprodotto, ritengo invece che il fatto debba esser retrodatato almeno alla
metà di febbraio.
foto 1 (1945)
La fotografia ritrae due partigiani della X Divisione Garibaldi accanto alla salma di un loro compagno.
Il luogo è il "cimitero vecchio" (regione Costarello) di Mombello Monferrato, riconoscibile per la croce (foto 2) con teschio,
in ferro, che vi si trovava all'epoca, prima di esser trasferita al "cimitero nuovo" del paese in tempi più
recenti (anni '80).
foto 2 (anni '70)
Composta nella bara ancora scoperchiata è ben visibile la salma di Arduino Bizzarro, patriota della 181a brigata
"Piacibello, catturato e fucilato a Madonnina di Serralunga il 16 febbraio 1945. Il suo corpo, portato a Mombello
da alcuni compagni, venne sepolto provvisoriamente nel "cimitero vecchio" del paese (già allora esisteva quello
"nuovo") verosimilmente il giorno dopo (a guerra finita, venne traslato a Casale Monferrato).
Il patriota più vicino alla bara è il garibaldino Rinaldo Barni, della "Piacibello", noto come Milàn Grand
(alto). Nella stessa brigata v'era anche un Milàn Cit (basso) noto anche come Billy: Pietro
Zanzottera, da Milano.
Nell'altro personaggio ritratto, Andino Bizzarro (fratello di Arduino) riconosce (2011) un partigiano straniero, ma non ne
ricorda la nazionalità. Ad esclusione di Franz, non risulta che altri stranieri abbiano militato nella "Piacibello
".
Luigi Gilardi (Russ), compagno del tedesco nella brigata Bigliani, riconosce (2012) Franz nella foto 1.
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Da quanto sopra esposto, si deduce che Franz si unì ai partigiani prima del 16 febbraio 1945. Non è questo un dettaglio di poco conto,
dal momento che militarmente la situazione in febbraio '45 era ben diversa da come sarebbe stata poi all'inizio di aprile,
lasciando minor spazio ad una lettura in chiave opportunistica della diserzione di Franz. D'altra parte il garibaldino Franz
partecipò attivamente alla lotta di Liberazione mettendo coraggiosamente anch'egli a rischio la propria vita: il
Capitano Orlandi ne cita un'azione, tanto brillante quanto rischiosa, condotta in Casale il 23 aprile 1945, insieme
con altri quattro compagni.
A mezzo posta, dopo qualche tempo la figlia di Franz inviò notizia della morte del padre in seguito ad incidente.
Quella missiva è andata perduta.
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Il soldato Franz si unì ai partigiani della 181a brigata Piacibello (comando
ubicato a Casalino di Mombello - comandante: Orlandi) che all'epoca faceva parte della X Divisione Garibaldi
"Alessandria" (comando ubicato a Fubine - comandante: Aldo Red).
I distaccamenti della Piacibello erano uno a Cascine Maroli (com: Rotondino), uno a Cascine Bertola
(com: Nino), ed uno a Castel San Pietro di Camino (com: Pedro); non è dato sapere in quale di questi venne
inizialmente inquadrato Franz.
In seguito a gravissimi fatti avvenuti a Casalino di Mombello, alla fine del marzo 1945 il Capitano Orlandi, che nel
frattempo aveva assunto il comando della X Divisione (che aveva mutato denominazione in "Italia" per il distacco
della brigata "Viganò" dalla "Alessandria"), decise di lasciare il comando divisionale e
troncò ogni rapporto con la 181a Piacibello. Su insistente richiesta dell'allora Ispettore di Zona
Aldo Red, Orlandi accettò il vice-comando della divisione ed il comando della "Bigliani", l'altra brigata della X Divisione
"Italia", portando con sè diversi uomini della "Piacibello".
Nell'aprile 1945 Franz faceva parte del battaglione Varisto della 1a brigata Bigliani, distaccato a Monte Sion
(Mombello)
Dopo la Liberazione Franz tornò in Germania dove aveva almeno una figlia. Insieme con quest'ultima infatti, negli anni '50,
venne ancora in Italia per un viaggio di piacere nel corso del quale si recò in visita dal suo ex-comandante, a Mombello.
In quell'occasione vennero scattate alcune fotografie fatte poi sviluppare da Franz in Germania e successivamente inviate a
Rinaldo Ronco. Sul retro di quelle foto è impresso il timbro di uno studio fotografico di Plochingen (Foto Schalber).
     
Il suo cognome ci è sconosciuto. Se fosse nativo di Plochingen, o se almeno vi risiedesse, non lo sappiamo. L'uso di pseudonimi
era consuetudine pressochè generale e quasi obbligata: non sappiamo neppure se Franz fosse il suo vero nome.
Ma una cosa è certa:
EGLI PUO' ANNOVERARSI TRA COLORO CHE
"CON CORAGGIO E DEDIZIONE
HANNO CONTRIBUITO VALIDAMENTE
ALLA LIBERAZIONE DELL' ITALIA
ED ALLA GRANDE CAUSA DI TUTTI GLI UOMINI LIBERI"